Il 2019 è stato designato come l'anno del turismo lento.

Aggettivo semplice ma molto azzeccato, ci richiama al bisogno di fermarci a riflettere per godere di ciò che abbiamo nell'immediato spazio intorno a noi e che troppe volte diamo per scontato.

Potremmo definirlo un ritorno all'origine anche per il richiamo storico che presuppone la tematica; scoprire i luoghi intorno a noi ci fa scoprire un passato che ha formato il nostro presente e il nostro quotidiano. 

Il turismo lento vuole abbattere le frontiere del turismo "di massa, veloce e di consumo" puntando

sull'esperienza e sulle emozioni che solo ciò che tocca noi stessi può farci vivere. 

In unione, si punta a promuovere anche l'ambito food & drink a km0

 sia per un rilancio economico di aziende tradizionali sia per portare alla conoscenza le peculiarità dei luoghi meno sconosciuti; se l'Italia è invidiata per essere una delle maggiori nazioni esportatrici nel mondo in ambito culinario,

lo dobbiamo alle piccole cucine dove un tempo vennero create ricette ormai mondiali.

Un altro tema toccato è quello della sostenibilità.

Si cerca sempre di più di proporre viaggi che tentino di eliminare l'uso di mezzi dannosi per l'ambiente per far fronte ad un degrado sempre maggiore degli ultimi anni. A braccetto, seguono degli itinerari che possano favorire il benessere e la salute della persona grazie ad una visione a 360° della stessa.